Ennesima sfida... Una cliente mi ha consegnato un quantitativo notevole di perline di fiume dalla forma allungata, derivanti dal disfacimento di un torchon un po' datato. Come al solito, mi sono presa un periodo per studiare "la trasformazione". Devo confessare che quel tipo di perle non mi fa impazzire...il che, se da un lato rende tutto più difficile, dall'altro rappresenta una sfida stimolante!
Perciò, raccolto il guanto, ho iniziato a disegnare bozzetti su bozzetti, senza però decidermi per l'uno o per l'altro...dentro di me, la "cosa" stava maturando...
Finchè un giorno, come spesso capita, mi sono messa a giocare col soutache: senza nessun disegno, prendo due o tre colori di soutache, delle perle e lascio che il motivo prenda forma fra le mie mani, senza chiedermi che cosa potrà diventare...
Quel giorno ho scelto colori tenuissimi abbinati all'argento, e perle di fiume. E, mentre prendeva forma un delicato arabesco, ho finalmente capito che quella poteva essere la base sulla quale costruire il gioiello richiesto dalla mia cliente. Una lampadina si è accesa nella mente! Nel giro di poco tempo ho realizzato la mia idea, ed è stato entusiasmante.
Una collana abbastanza lunga, asimmetrica, importante: nove giri digradanti di perle di fiume, due arabeschi in soutache, altri quattro giri di perle per raccordarle alla chiusura.
La soddisfazione più grande è stata vederla indossata dalla cliente: un effetto di grande impatto ed eleganza, e - soprattutto- la gioia nei suoi occhi !!!